‘Proscenium’: DTS illumina la nuova canzone d’autore

Lo scorso 26 Ottobre si è svolta nel teatro Lyrick di Assisi la seconda edizione di Proscenium città di Assisi, concorso nazionale dedicato alla canzone d’autore.
‘Proscenium’, progetto unico nel suo genere, offre ai giovani talenti l’opportunità di far conoscere la propria musica in un contesto altamente professionale. Una giuria composta dai massimi esperti italiani, un’orchestra ritmico-sinfonica di 35 elementi, un teatro all’avanguardia tecnologica, il Lyrick, trasformato dal service ‘New Wave’ in un set degno di uno studio televisivo. Un’illuminazione curatissima, sull’orchestra come sugli artisti, che ha integrato ogni performance con una spettacolarità mai invadente, ma sempre perfettamente funzionale; una qualità visiva all’altezza di uno show prime time di un network nazionale.

L’intervista a Vincenzo Casadidio

G: Vuoi parlarci del progetto illuminotecnico?

“L’Idea è partita da Roberto Lipari, direttore artistico, che mi ha interpellato anche quest’anno per la gestione della seconda edizione del ProSceniUm 2019 come responsabile tecnico e come fornitore con la New Wave srl. Tutto il setup illuminotecnico ha ruotato intorno ad una forma particolare di LED wall studiata per ottenere un effetto di profondità, che abbiamo rielaborato insieme per decine di volte, ed anche ad una scenografia studiata ad hoc per l’orchestra. Del resto quest’anno ci eravamo promessi di elevare di parecchio il livello, in modo da dare un’impronta televisiva di prima serata al format. Successivamente a questa idea il disegno luci è stato progettato da Patrick Vitali, light designer della manifestazione, che ha provveduto a distribuire in modo esemplare le circa 200 macchine a sua disposizione.”

G: Quali proiettori DTS hai installato?

“In questo allestimento ho utilizzato 109 macchine DTS: KATANA, RAPTOR, NICK NRG 1401 e NICK NRG 1201.
Le KATANA erano disposte sull’americana posteriore del LED wall e su 2 altalene sempre ancorate alla stessa americana.
I NICK NRG 1201 sono stati dedicati principalmente all’orchestra, come pure una parte degli NRG 1401, utilizzati sia come rinforzo frontale che come effettistica.
Abbiamo disposto i 32 RAPTOR cercando di sottolineare la profondità e la tridimensionalità scenica data dai LED wall; ecco perchè oltre a quelli sulle truss avevamo anche 6 RAPTOR nelle due altalene fra i LED wall e 4 dietro alle torrette dei 2 LED wall dell’ingresso in scena.”

G: Come li hai utilizzati?

“Abbiamo utilizzato gli NRG 1201 nella modalità 20 canali per avere tutte le risorse possibili.
Gli NRG 1401 in modalità ‘shapes’ a 33 canali, come anche le KATANA in modalità ‘chase’ a 24 canali; questo semplicemente per avere a disposizione tutta la potenza e gli effetti preimpostati delle macchine.
Dei RAPTOR abbiamo sfruttato tutte le funzioni: gobo, prisma, colori, e in alcune situazioni anche il frost.”

G: Quali tra le loro caratteristiche tecniche ti sono state più utili per realizzare uno spettacolo di questo livello?

“Per gli NRG 1401 senza dubbio i colori, la potenza e l’effettistica; per gli NRG 1201 i colori gli zoom e il dimmer
Le KATANA sono state la sorpresa più bella; ne abbiamo sfruttato appieno il tilt, lo zoom, il dimmer, lo strobo, e l’effettistica preimpostata… sono fenomenali.
Per i RAPTOR sicuramente la potenza di uscita del fascio.”

G: Un giudizio sulla performance complessiva dei proiettori DTS.

Veramente validi e versatili. I RAPTOR hanno una tale potenza che a volte va controllata e dimmerata.
Le KATANA sono state una vera sorpresa, davvero utilissime; luminose, con effetti molto belli, gradevoli e di impatto.”

G: Come hai controllato i motorizzati?

“Abbiamo utilizzato una Avolites Titan Arena come consolle principale, e per motivi di sicurezza è stata configurata in rete una Avolites Quartz in modalità backup/multiuser.
Nella stessa rete era collegato un pc dove visualizzare il rendering del progetto in tempo reale con Capture. Totale 12 universi DMX; 8 controllati via Artnet, 4 invece utilizzando uscite fisiche, per complessivi 6.144 canali DMX.

I LED wall tendono sempre a ‘mangiarsi’ i proiettori; in questo caso i fasci erano perfettamente visibili.
La massa di LED wall era imponente (circa 100 mq di pannelli disposti su più livelli per dare un senso di profondità). Abbiamo lavorato prima sui contenuti; i colori della grafica sono stati studiati pezzo dopo pezzo per non avere troppa luminosità in controluce. Inoltre abbiamo fatto una accurata taratura della luminosità del LED wall; una corretta disposizione e puntamento del parco luci (orchestra, cantanti, presentatori, ospiti, pubblico) ha fatto il resto.
L’evento è stato trasmesso in diretta streaming con riprese da varie posizioni ed era fondamentale contrastare il LED wall per evitare che le riprese risultassero sottoesposte.”

Ringraziamo Vincenzo Casadidio, Amministratore di ‘New Wave’, per l’intervista che ci ha gentilmente concesso.