Matera: Sonic Park Festival

Le suggestioni del Sonic Park incontrano il fascino di Matera. La città dei sassi ospita, da giugno ad agosto 2022, il Sonic Park Festival: kermesse di concerti con i grandi nomi della musica italiana che si alterneranno sul palco di Cava del Sole.

Con la designazione di Matera Capitale Europea della Cultura 2019, la città ha avviato numerose attività di aggiornamento della città. Prima tra tutte è l’opera di ammodernamento della Cava del Sole, trasformata in spazio multifunzionale destinato a diverse espressioni artistiche.

La Cava è forse la più eloquente testimonianza della città di Matera che in questo spazio vede nascere e svilupparsi la storia dei suoi sassi. Già dal 1600, infatti, in questa cava venivano ricavate le pietre per edificare l’area urbana, attraverso il lavoro dell’uomo, che ha saputo trasformare la natura in energia progettuale e creativa. Scavata a mano blocco di tufo per blocco di tufo, la cava ha un’enorme potenza spaziale ed emozionale, una sorta di cattedrale all’aperto unica al mondo perché realizzata, sì con lo scalpello ma per sottrazione e non addizione.
Oggi questo spazio ricco di storia offre ai visitatori e ai cittadini un progetto dedicato alla cultura e alla condivisione. La cava è stata suddivisa ed allestita in tre distinte aree: il Villaggio, l’Arena, e infine la Serra coperta nella cava piccola.
Con un programma culturale sempre ricco di eventi, l’Arena rappresenta l’area più sfruttata in questi caldi mesi estivi con un calendario di concerti tra i più ricchi dello stivale. Elisa, Manuel Agnelli, Achille Lauro, Litfiba sono solo alcuni dei cantanti che calcheranno il palco del Sonic Park Festival.

Il concept che ha visto nascere alcuni anni fa il Sonic Park Festival si basa sulla voglia di celebrare l’unione tra musica e cultura e raggiunge, quest’anno per la prima volta, la città di Matera proprio per incoraggiare il grande lavoro di riqualificazione ambientale portato avanti dalla municipalità. In occasione della conferenza stampa di presentazione dell’edizione lucana del festival Fabio Boasi, fondatore con il fratello Alessio della Reverse Agency organizzatore del format, ha dichiarato che è proprio l’importanza storica e culturale delle location ad attrarre l’organizzazione per esportare il format già vincente da 4 anni nelle aree del torinese e non solo. Il supporto alla valorizzazione del territorio è uno dei principali obiettivi di questo Festival.

L’arena di Cava del Sole ospita oggi un palco residente di oltre 250 mq e un’area di 5.000 mq che può ospitare fino a 7.000 posti in piedi (o fino a 2.500 posti a sedere).
Per la fornitura delle attrezzature l’organizzazione si è avvalsa del service Dee jay Service realtà imprenditoriale nata nel 1986 dalal passione per il settore spettacolo e che ancora oggi offre, su tutto il territorio nazionale, soluzioni e consulenze personalizzate.

Gaetano Bonofiglio, lighting designer, ci racconta come nasce il plot luci realizzato per questo festival:

Un progetto luci nasce sempre prima in fase di progettazione. Durante questa fase si predispone un plot adatto alle diverse esigenze di utilizzo, ma in grado di sposarsi con le necessità espresse in termini tecnici. Per Sonic Park sono stati incluse numerose categorie di corpi illuminanti. Nello specifico sono installati wash LED, spot e beam per la gestione del palco scenico, numerosi proiettori su base LED per l’illuminazione strutturale delle sezioni laterale e posteriore dello stage. Infine per l’illuminazione di sala sono stati richiesti i classici blinder 2 e 4 celle.

Date le numerose necessità tecniche il concept su cui abbiamo lavorato ha avuto base funzionale: abbiamo voluto stilare una lista di corpi illuminanti versatile, dal peso contenuto e dall’ottima resa illuminotecnica, scegliendo con cura proiettori ben conosciuti e facili da utilizzare per ogni tipo di operatore. Il ricco calendario estivo avrebbe infatti visto alternarsi diversi operatori luci con necessità specifiche per ogni artista.

Molti dei corpi illuminati che abbiamo scelto di avere nel nostro plot sono a marchio DTS, un marchio italiano ben radicato sul territorio e all’estero che propone prodotti di qualità. Nel dettaglio il plot ha incluso:

– 16 Wash Led Alchemy 5 (in modalità da 28 canali) per la sua sorgente luminosa a 6 colori che permette di ricostruire colori complessi con ottimi risultati. Gli Alchemy sono prodotti molto interessanti anche per la resa luminosa anche ad un’altezza di 11 metri. Ultima caratteristica che ci ha fatto propendere per queste macchine è la lente Fresnel, che riproduce a pieno l’effetto di un classico wash con lampada a scarica rendendolo unico anche per uso televisivo.

Per il controluce ed il floor la scelta è ricaduta sugli immortali Nick Nrg 1201, 18 unità installate sul tetto posizionate su due truss di contro luce e 8 sul floor. Versatili e leggeri, i Nick trovo siano ottimi wash con sorgente RGBW che, grazie allo zoom minimo di 8°, riescono a stringere il fascio tanto da poter essere usati anche come effettistica oltre che come key light.

– 18 Raptor di cui c’è poco da dire visto che nel settore, per ogni operatore, resta ad oggi uno dei beam di categoria leggerae con resa luminosa e qualità illuminotecnica al di fuori di ogni possibile discussione.

– Per quanto riguarda la categoria spot, la scelta è ricaduta sui Max: una testa mobile compatta che integra tutte le caratteristiche di machine più pesanti e che, oltre alla base CMY – elemento di base della scelta – include anche una ruota gobo con animazioni.

Per l’illuminazione strutturale della cava è stato scelto il Brick sia per la resistenza all’acqua, che per la resa luminosa costante su una parete così ampia come quella della cava.

– Anche per gli accecatori 2 e 4 celle la scelta è ricaduta sul brand DTS con i suoi Flash 2000 e Flash 4000.

Per questo progetto, alla base della progettazione prima ancora del concept, c’era la volontà di creare un disegno luci che potesse soddisfare tutte le richieste delle varie produzioni ed operatori, quindi l’utilizzo di proiettori noti e di riconosciuta qualità era fondamentale.

In questo caso pur alternando controlli luce dei più importanti Marchi quale MA, Avolites, Hog e Chamsys; scegliendo DTS “per certo” nessun operatore avrebbe potuto avere problemi nel trovare i modelli delle macchine, nelle proprie librerie di corpi illuminanti supportate dai vari marchi di controlli luce.

Personalmente conosco DTS da anni e mi sono ritrovato spesso ad utilizzare vari prodotti del brand italiano senza mai avere problemi.
Ancora una volta è stato un partner affidabile e dai prestanti risultati.