DTS illumina la chiesa barocca di Santa Caterina d’Alessandria
Nell’ambito del recente Invisibilia – ricca serie di appuntamenti culturali dedicati alla valorizzazione delle bellezze artistico/religiose di Palermo – si è svolto l’evento ‘Spazi di Luce a Santa Caterina d’Alessandria’, interamente allestito da Sinergie Group con proiettori DTS.
Di seguito l’intervista al Lighting Designer Massimo Tomasino e l’interessante descrizione del progetto.
L’intervista a Massimo Tomasino
Massimo Tomasino, Lighting Designer e Docente di illuminotecnica all’Accademia delle Belle Arti, ha avuto l’incarico di progettare il disegno luci.
A Santa Caterina, gioiello del Barocco siciliano, è evidente un utilizzo ‘barocco’ della luce, che ci sorprende con prospettive inaspettate, filtra dalle balaustre, incrocia i fasci nella navata centrale ridisegnando gli spazi.
“Esattamente: ho usato l’illuminazione cercando di ricreare l’atmosfera di un antico convento di monache (addirittura usando la nebbia), di enfatizzare l’architettura di questa chiesa barocca, nonostante i dubbi di qualcuno sull’utilizzo di nebbia e proiettori motorizzati in questo contesto.
Ma il risultato è stato davvero notevole; inoltre non c’era una sola fixture visibile, grazie alla bravura dei ragazzi di Sinergie Group.
I WONDER sono stati spettacolari, perché mi hanno permesso di illuminare il pavimento, fare dei tagli sulle colonne, fare dei frontali, tutto con lo stesso proiettore LED.
Conoscendo il WONDER, l’ho utilizzato al meglio, ad esempio accendendo solo la parte centrale ottenendo un beam molto stretto per illuminare le colonne dal basso; o allargando al massimo per illuminare il pavimento, abbassandoli e incrociando i fasci con un movimento leggerissimo che era uno spettacolo a vedersi.
I WONDER erano posizionati per terra tutto intorno alla chiesa, anche sotto l’altare al di là della balaustra, tutto attorno al perimetro; utilizzandoli da terra con il fascio stretto rendevano tutta la tridimensionalità dei fregi delle colonne.
Ho usato molto gli EVO: durante l’evento c’era un gruppo di musica barocca che suonava e abbiamo usato 4 EVO in controluce; 6 li ho posizionati a terra dietro a loro al di là della balaustra nella zona presbiteriale; sia come controluce scenografico a raggiera, sia per illuminare l’enorme lampadario posto sopra al transetto.
Quando nel finale dell’evento ho illuminato la cupola ricca di dipinti sempre con questi 6 EVO, è stato possibile ammirare dettagli che non si erano mai visti prima, neppure con il grande lampadario acceso; molti sono rimasti con il naso in su per venti minuti.
Poi ci sono altre scene in cui dalle grazie poste sopra le cappellette ai due lati della navata principale uscivano i fasci di luce degli EVO, con un gobo che simulava la grata; sono riuscito a illuminare frontalmente tutti gli angioletti e i quadretti che si trovano dalla parte opposta come se si trattasse di luce naturale.
Ho messo degli EVO anche in alto sopra l’ingresso, con dei fasci molto traccianti che filtravano dalle griglie del matroneo; con quegli EVO sono riuscito a superare una distanza di 70 / 80 m e illuminare perfettamente le statue e i quadri posti dalla parte opposta sopra l’altare; per coprire quella distanza mi è bastato chiudere leggermente lo zoom.
Con i MINI BRICK ho fatto tutto l’architetturale colorato.
Li ho usati per la loro apertura magnifica con un bellissimo fascio; li ho utilizzati per illuminare tutte le arcate e gli altari laterali, nonchè una serie di grandi quadri, montando il filtro olografico da 40°.
Mi sono stati utilissimi anche per illuminare da terra l’altare di Santa Caterina, nella cappella di destra del transetto.”
Quali sono le premesse della tua partecipazione ad un evento unico nel suo genere, dedicato alle parole, alle immagini e ai suoni del Sacro?
“Spazi di Luce a Santa Caterina d’Alessandria’ è nato per caso; abbiamo realizzato in precedenza un evento simile qui a Palermo, io come docente di illuminotecnica all’Accademia delle Belle Arti, e la mia collega Maria Antonietta Malleo come docente di Storia dell’Arte. Una illuminazione narrante: lei andava raccontando le tappe fondamentali di quella chiesa, chi l‘ha costruita, il significato di un certo quadro o di una scultura… io partecipavo usando la luce come ulteriore materiale di un’unica narrazione. L’evento ha avuto un successo tale che ci hanno chiamato per realizzarlo anche nella chiesa di Santa Caterina.
In questo caso il progetto ha coinvolto vari enti, tra cui il Conservatorio Musicale che ha portato un ensemble di musica barocca; fondamentali per la sua realizzazione sono state la passione e la volontà di Padre Giuseppe Bucaro, Direttore dei Beni Culturali dell’Arcidiocesi di Palermo.”
Carta d’identità: il progetto
L’allestimento illuminotecnico della chiesa di S. Caterina D’Alessandria per Invisibilia 2019 è stato realizzato da Sinergie Group.
Alessandro Collazzo e Pierluigi Domino hanno coordinato il progetto che, secondo le loro parole,
“si è rivelato un interessante campo di applicazione dei corpi illuminanti della DTS in un allestimento solo all’apparenza facile; la location, infatti, riservava molte limitazioni strutturali ed estetiche, come la necessità di una installazione molto pulita, che rendesse i proiettori invisibili durante le ore diurne di visita alla chiesa, ma perfettamente funzionali per l’evento serale.
Per la parte logistica e strutturale Sinergie Group si è affidata al responsabile tecnico Dario Di Bella, che anche in questo progetto ha saputo trovare le soluzioni ottimali e le dovute accortezze che la location merita.”
Mario Villano, datore luci di ‘Spazi di Luce a Santa Caterina d’Alessandria’, ha così descritto le caratteristiche dei corpi illuminanti DTS:
“Il MINI BRICK mi ha dato una grande versatilità; con le sue lenti native da 8° ho potuto raggiungere con precisione punti lontani; i filtri intercambiabili mi hanno aiutato molto nei puntamenti, ottenendo rapidamente il risultato che cercavo.
Inoltre la sua compattezza mi ha permesso di collocarlo in situazioni in cui era necessario renderlo invisibile.
I WONDER, con la potenza e il doppio zoom, sono stati fondamentali per illuminare in modo pulito e preciso anche le superfici più lontane, riuscendo ad evidenziarne i dettagli. Insostituibili anche per la cupola, il coro della clausura, l’altare principale e il coro dietro di esso, regalando un magnifico effetto di profondità e un colore uniforme.
Ma la vera star dell’allestimento – continua Mario Villano – è stato l’EVO, una testa mobile che mi sorprende ogni giorno di più per la sua versatilità e potenza; poter passare da 2° a 39° in modo lineare e veloce rende l’EVO un vero jolly da sfruttare in ogni situazione.
Un milione e mezzo di lux ci hanno aiutato tantissimo, soprattutto per illuminare la cupola e i particolari lontanissimi, senza tralasciare l’autofocus che ci ha semplificato la vita e i gobo che ci hanno permesso di creare atmosfere molto particolari e suggestive.”
- ANNO 2019
- ServiceSinergie Group
- Coordinatore progettoAlessandro Collazzo e Pierluigi Domino
- Lighting DesignerMassimo Tomasino
- Datore LuciMario Villano
- Responsabile TecnicoDario Di Bella
- Proiettori coinvoltiWONDER.D; EVO; MINI BRICK